domenica 2 novembre 2008

Rete di Propaganda 3?

In questo momento l’emerito presidente della repubblica Francesco Cossiga sta crepando d’invidia, poiché il pubblico consiglio rivolto a Berlusconi d’inviare infiltrati all’interno dell’Onda Studentesca, supposto che sia stato preso in considerazione (i picchiatori di destra di piazza Navona da chi sono ispirati?) di fatto è stato snobbato dai mass media, che in questi ultimi due giorni hanno preferito buttarsi sulle dichiarazione del venerabile Licio Gelli.
Come sappiamo l’arzillo novantenne Licio Gelli divenne famoso nel maggio del 1981, quando i mass media resero pubblica una lista di affiliati alla loggia massonica segreta Propaganda 2 (P2).
La lista, scoperta casualmente dalla Guardia di Finanza di Milano, nell’ambito di una indagine riguardante il finanziere Michele Sindona, conteneva un migliaio di nomi, tra cui 44 parlamentari e 2 ministri in carica, 60 generali in carica delle varie Armi, diversi uomini dei servizi segreti, vari magistrati, giornalisti, uomini di spettacolo, imprenditori, tra cui l’allora brillante e ambiziosissimo Silvio Berlusconi. Un brogliaccio, denominato “Piano di rinascita democratica”, trovato successivamente nella valigia della figlia di Gelli, prevedeva la conquista del potere per mezzo dell’affiliazione di personalità politiche influenti, la rottura dell’unità sindacale e del monopolio RAI, il controllo dei maggiori giornali, la separazione delle carriere dei magistrati.
La Procura della Repubblica di Milano scombinò i piani: Gelli dovette riparare all’estero, ma le personalità coinvolte, da Vittorio Emanuele di Savoia a Giampaolo Cresci, da Enrico Manca a Gustavo Selva, non ne furono perturbate. L’inchiesta fu dirottata a Roma, e sebbene fu constatato che la loggia era attiva già dalla fine degli anni sessanta ed ebbe un ruolo essenziale, sia in Gladio, sia nel fallito golpe Borghese del 1970, gli inquirenti non riuscirono a provare nessun diretto piano criminale. Neanche la Commissione parlamentare sulle stragi, nonostante numerosi indizi, riuscì ad acquisire prove di coinvolgimento diretto della P2 nella strategia della tensione e negli attentati contro il popolo inerme che avevano incominciato ad insanguinare l’Italia dal 1969, data della bomba piazzata nella banca dell’Agricoltura di Milano, causa della morte di 17 persone.
Gelli, condannato definitivamente a 12 anni per il crac del Banco Ambrosiano - scontati tutti con gli arresti domiciliari – oggi è un vecchietto libero che si permette il lusso di presenziare una conferenza stampa per il lancio di una trasmissione televisiva, “Venerabile Italia”, in onda dal prossimo lunedì su Odeon TV, nella quale egli stesso racconterà, dal suo punto di vista, la storia italiana del secondo dopoguerra. Nella conferenza stampa, dichiarando Berlusconi l’unica persona capace a portare avanti il suo vecchio progetto di Rinascita Democratica, di fatto gli ha consegnato il testimone ideale. Il Berlusca se ne è guardato bene dal prendere le distanze. Odeon TV, nella quale da molti mesi è attiva un rubrica fissa di Vittorio Feltri, si appresta a divenire l’equivalente mediatico di Libero, ossia uno strumento di sfacciata faziosità, falsità e propaganda di destra.
I princìpi guida del Progetto di Rinascita Democratica, invero, volontariamente o meno, sono stati in parte già attuati dal Presidente del Consiglio in questa seconda repubblica, e i lavori di completamento sono in fase avanzata. Lo smantellamento della scuola pubblica e la sua annessione ad una rete di fondazioni, che finiranno con l’essere collegate a certe società e banche imprenditrici, ne sono un brutto presagio.
A questo punto la domanda sorge spontanea: perché due persone anziane come Cossiga e Gelli, niente affatto rincitrullite dal tempo, svelano pubblicamente i loro poco edificanti piani? Non potevano perseguire i loro vecchi e nuovi progetti nel silenzio mediatico? L’unica risposta plausibile ce la fornisce Antonio Di Pietro nel Messaggero «Licio Gelli è il cantore di Berlusconi. Gelli ha parlato a lui, non a noi. La scuola, dopo la giustizia e l'informazione, è un altro tassello del progetto del venerabile della P2, che Berlusconi sta realizzando, un modello di Stato, di Paese, di governo che annichilisce le coscienze, impedisce di costruire un futuro per i nostri figli, impone il pensiero unico ». Insomma, un segnale pubblico con la funzione di allertare e compattare intorno alla figura di Berlusconi una nuova e probabile rete di affiliazione della Propaganda 3?

Nessun commento: