domenica 25 luglio 2010

L'Italia dei Valori per la legalità in ogni municipio


Nei giorni scorsi Jacopo Fo ha pubblicato sul Fatto Quotidiano una lettera aperta a Di Pietro. Le proposte del figlio del nostro premio Nobel, che io condivido, perché le penso da anni e ne ho scritto al riguardo, si possono così parafrasare:


1) Poiché l’Italia è il paese delle illegalità che premia potentati economici e corrotti, punendo i cittadini onesti, è necessaria una disubbidienza e una obbedienza civile generalizzata, non nei confronti delle malefatte berlusconiane ma dei piccoli e grandi soprusi che dobbiamo subire quotidianamente. Insomma, l’IDV non deve solo contrastare l’attività governativa, ma in modo concreto contrastare l’illegalità e il favoritismo, in modo che le leggi vengano rispettate e la sua violazione non crei dei privilegi e delle ricchezze indebite.

2) I circoli IDV dovrebbero diventare sedi operative della disubbidienza e dell’obbedienza civile, ossia una specie di raccordo generale tra patronati, associazioni dei consumatori ed altri enti che si occupano della tutela dei cittadini e dell’ambiente, il punto di riferimento per azioni efficaci contro il malaffare locale. Va da sé che il coordinatore locale o provinciale dell’IDV dovrebbe essere visto dai cittadini come una persona che stimola, segue e sollecita i casi di ingiustizie, malasanità, truffe e quant’altro messo in piedi dalle istituzioni pubbliche e private.

3) Dalla operatività dei circoli IDV così impostati non solo dovrebbe venire un maggiore consenso, ma una maggiore partecipazione alla vita pubblica dei cittadini e un radicamento dell’IDV nella società. Una operatività concreta potrebbe svolgere anche azione dissuasiva nei confronti degli amministratori pubblici e dei loro amici ladri e corrotti, i quali, oggi, soprattutto nelle piccole province, ben sapendo che i partiti politici abbaiano ma non mordono, continuano imperterriti nelle loro malefatte.


Di mio aggiungo. I circoli IDV che funzionassero così come sono stati prefigurati opererebbero automaticamente una selezione della classe dirigente politica. In questo modo si avvicinerebbero all’IDV soltanto quelli che veramente sono interessati a cambiare lo stato sociale, mentre i soliti furbi che usano i partiti per le loro carriere personali sarebbero costretti a fare la fila negli altri partiti.

Se noi stronchiamo le centinaia e centinaia di illegalità ed abusi che si verificano nei municipi d’Italia, all’origine del clientelismo e dell’humus delinquenziale della vita amministrativa, toglieremmo anche l’ossigeno ai ras locali, che nell’impunità acquistano importanza e potere e sono il bacino di voti dei loro padrini politici nazionali, i quali li proteggono nelle istituzioni e in parlamento. Togliendo l’ossigeno ai ras locali morirebbero conseguentemente d’asfissia i padrini che li proteggono. Cadrebbe insomma quell’impalcatura costruita sul nulla ideologico mafioso che è la politica italiana, di destra e di sinistra.

I Circoli IDV, compreso il nostro viterbese, sono generalmente circoli parolai, che proclamano di fare una politica diversa, ma poi nulla fanno di concreto per cercare di combattere un sistema politico mafioso.


Le interrogazioni parlamentari sul disastro ambientale del lago di Vico e sulle speculazioni di un aeroporto che non serve ai cittadini viterbesi, ma agli appaltatori contigui ai partiti, non sono state presentate ai parlamentari IDV dal circolo di Viterbo, ma da una associazione tra cittadini. I nuovi eletti consiglieri IDV alla provincia hanno chiesto in Consiglio che indaghi sul disastro del lago di Vico. Ebbene, che bisogno c’è di indagare quando l’associazione “Coi piedi per terra” e “Respirare” ha dei dossier e della documentazione già copiosa? Cari amici eletti con i nostri voti, voi dovreste presentare alla Magistratura i dossier in questione. Avete paura di essere tacciati di giustizialismo? Ma per carità, sappiamo con quale ipocrisia ci viene addebitata una giustizia sommaria da quei personaggi che vogliono continuare a dominare ed usare la Cosa Pubblica per i propri affari. Perché dobbiamo tenere in piedi l’apparato della Magistratura se poi non chiediamo il suo intervento, non per cercare il cosiddetto pelo nell’uovo, ma per rispetto dei dettami costituzionali e la certezza di uno stato di Diritto: in parole più semplice per punire gli approfittatori e dissuaderli nel loro delittuoso operato.


Non m’interessa un partito come l’IDV se adotta la stessa mentalità degli altri partiti di Destra o di Sinistra. Non amo gli ambiziosi camuffati da attivisti che si intrufolano nei circoli IDV per cercare un posto al sole nelle Giunte e nei Consigli, un posto di lavoro o un appalto. Non ammiro i candidati che vengono eletti con i sacrifici e l'impegno della base, e subito dopo millantano credito e cercano di scaricare e diffamre coloro che hanno contribuito al suo successo. Detesto i furbacchioni che per mantenere il proprio potere personale e impedire che l’attivismo di persone capaci abbia successo, fanno complotti e strategie a loro danno, cercando alleanze con le solite promesse clientelari, facendo leva sul bisogno e la fragilità di altri attivisti.


Non mi sono candidato a coordinatore provinciale perché non voglio fare carriera politica, ma continuare i miei studi da autodidatta di storia locale e cultura delle tradizioni. Sarebbe un delitto rinunciarvi per la brama di potere.

Desidero continuare il mio impegno locale e provinciale soltanto se l’IDV va verso le indicazioni suggerite da Jacopo Fo. Ho già preso contatti con una associazione di consumatori e adesso come adesso è più concreto e dà più soddisfazioni morali impegnarsi per la tutela dei cittadini.

Il nostro Presidente Antonio Di Pietro ha prontamente e positivamente risposto a Jacopo Fo. “La tua idea di dedicarci a battaglie che riguardano il vissuto dei cittadini non solo mi piace ma mi ha spinto a chiedere a Gianfranco Mascia di coordinare una area dipartimentale all’interno dell’IDV che si chiamerà “Costituzione e obbedienza civile”, un programma di obbedienza civile che ci veda propulsori di quella rivoluzione copernicana che parta dalla difesa dei diritti e del benessere dei cittadini. L’area dipartimentale avrà come obbiettivo quello di aprire uno sportello di ascolto dei cittadini, di collaborazione con riviste come Altro Consumo e attenzione alle loro inchieste, di creazione di mobilitazione e di progetti di obbedienza civile.”

Mi auguro che alle parole di Di Pietro seguano i fatti, coerentemente al suo straordinario percorso etico e politico

Gualdo Anselmi

Presidente Circolo IDV Fabrica di Roma

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Quello che dici sul lago di Vico è frutto di totale ignoranza del problema, faresti bene ad informarti.

di gualdo anselmi ha detto...

Tu faresti bene a firmarti

di gualdo anselmi ha detto...

Tu faresti bene a firmarti

Anonimo ha detto...

...Sig. Gualdo, lei non sta bene.E' sicura che l'avrebbero voluta come coordinatore provinciale? Invece di criticare e dire idiozie, pensi prima di parlare o scrivere.

Anonimo ha detto...

Si, ha perfettamente ragione signor Anonimo: io non sto bene. Non sto bene dove ci sono i furbi e i paraculi come lei!