lunedì 18 agosto 2008

I fannulloni hanno un parallelo lavoro in nero

La politica italiana, i politicanti italiani non se ne vanno in vacanza. Non si concedono e non ci concedono una tregua. Stanno lì, abbarbicati ai palazzi del potere come le sanguisughe sui polpacci di un giovane e forte atleta. Studiano come far passare i provvedimenti a loro vantaggio, con il consenso sciagurato delle stesse classi popolari alle quali procurano danni.
Dopo la pubblicazione del libro “la Casta”, che ci porta una infinità di esempi del malaffare e dei privilegi della classe politica, letto e assimilato da circa un milione di italiani, la mafia organizzata dei partiti, ha lanciato la controffensiva: per mezzo dei mass media, che detengono e manipolano, hanno spostato il sentimento di colpa, di riprovazione morale, dalla classe politica alla classe popolare. Ed ecco spiegato il motivo delle campagne di stampa contro i “bamboccioni” - cercando di ridicolizzarli e imputar loro l’incapacità di metter su famiglia; dipoi contro le mostruosità individuali, i delitti passionali, familiari – forse taluni commissionati appositamente, come appositamente un tempo si commissionavano le stragi di stato; e in ultimo contro i “fannulloni” degli enti pubblici.
Su questo tema vorrei soffermarmi e ricordare al ministro Brunetta che il termine di “fannulloni”, applicato agli scanzafatiche, è del tutto inappropriato. Lo sceriffo di Berlusconi, invece di varare dei provvedimenti che colpiscono indiscriminatamente tutti gli impiegati pubblici e li costringono ad avere meno cura della propria salute per non vedersi decurtato lo stipendio del 20%, doveva creare delle commissioni che avrebbero dovuto indagare sulle assenze del personale: si sarebbe scoperto che i fannulloni frequentemente disertano il pubblico impiego onde rendersi operosissimi per la propria attività esentasse, avendo un parallelo lavoro in nero nell’agricoltura, nell’edilizia, nell’artigianato. Adesso che i fannulloni sono costretti a casa per l’intero arco della giornata, in attesa del medico fiscale, vedrete che aumenteranno i ricorsi civili di invalidità per causa di servizio, l’unica scappatoia che in caso di assenza dal lavoro non fa decurtare lo stipendio ed esenta dalla visita fiscale.
Comunque il ministro sceriffo dovrebbe meritarsi una medaglia, anche di latta, perché ha avuto l’indubbia capacità di dirottare l’attenzione generale dei mass media dalle malefatte politiche a quelle del popolino affamato, rafforzando la credibilità del suo governo.L’acchiappafurbi, come al solito fa pagare ai giusti le colpe dei peccatori. Ricordo che il campione dei disertori dei dipendenti pubblici è un certo Silvio Berlusconi, che viene pagato con i soldi delle nostre tasse pur se nell’ultima legislatura ha realizzato un 98% di assenze dalle sedute e dai lavori parlamentari. Contro il fior fiore degli assenteisti parlamentari e dei “pianisti” che votano per gli assenti e fanno così passare le leggi a proprio favore, Brunetta si guarda bene dal prendere provvedimenti. D’altronde anche lui ha un bel curriculum da parlamentare assenteista.
Questa classe politica italioide è forte e prepotente perché il popolino è debole, diviso, stremato, istupidito dalle televisioni del regime istituzionale e berlusconiano. Se fosse messa a governare una qualsiasi nazione europea, Albania compresa, durerebbe una settimana, dieci giorni al massimo, e poi sarebbe cacciata a furor di popolo. Ho citato l’Albania perché, nonostante sia notoriamente sottosviluppata economicamente e culturalmente, ed ha avuto per decenni forme di governo dittatoriali, eppure nella nostra ex colonia, non sono state mai introdotte delle leggi ad personam, delle norme che danno facoltà alle più alte cariche dello Stato di sottrarsi alle punizioni e ai processi previsti per ogni tipo di reato, così come sono state promulgate negli scorsi anni e settimane nel nostro bel paese dai presidenti della Repubblica in carica. (nella foto un parlamentare particolarmente stanco)

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