domenica 26 ottobre 2008

Cossiga docet

Sui giornali del gruppo QN lo scorso giovedi 23 ottobre è apparsa una preoccupante intervista dell’emerito Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, il quale, con una certa freddezza, nel consigliare il Ministro dell’Interno su come comportarsi con gli studenti che manifestano contro i tagli nella scuola, ha testualmente affermato : “'Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell'Interno. In primo luogo lasciare perdere gli studenti dei licei, perche' pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito…lasciar fare gli universitari. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle universita', infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovra' sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri, nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pieta' e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in liberta', ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano, Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine si'.”
Una dichiarazione così estrema, anzi una confessione così esplicita della prassi ministeriale, come afferma Beppe Grillo, dovrebbe essere stata commentata dai rappresentanti della nostra politica nazionale, rilanciata nell’intero sistema massmediatico, col seguito dei servizi e dibattiti. Non solo, la magistratura avrebbe dovuto aprire un fascicolo. Invece: niente.
Se in altre occasioni per un ruttino di un ministro si levava il can can del pettegolaio giornalistico, questa volta, in quasi tutti i più importanti centri mediatici, la notizia è stata gettata nel cestino. Più di qualche benpensante ha affermato che non ne valeva la pena, perché si sa “che Cossiga è un massone con un carattere stravagante, ai limiti della follia creativa”. In realtà i giornali eterodiretti dai partiti hanno censurato la notizia perché queste affermazioni, come ai bei tempi del picconatore, avrebbero scombussolato gli attuali giochi di ruolo della politica.
L’emerito Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, congiuntamente al senatore a vita Giulio Andreotti, è depositario vivente dei misteri e dei misfatti della Prima Repubblica antifascista. Se entrambi dovessero dire tutta la verità gli storici del secondo dopoguerra italiano dovrebbero riscrivere i loro libri. Mentre Andreotti ha sempre tenuto con la stampa una formulazione linguistica implicita, allusiva, ironica - da vecchia sfinge - Cossiga, sul finire del suo mandato presidenziale, per reazione al caso Gladio , ha cominciato a convertirsi alla formulazione linguistica oracolare, ossia esplicita, espressionista, minacciosa.
Ma non credo ch’egli soffra di megalomania. Credo che il consiglio pubblico di ricorrere a quei stratagemmi riprovevoli, confessando che lui, nel passato, vi ha ricorso personalmente, sia servito per affermare la veridicità dell’asserzione e per sortire l’effetto contrario. E anche per togliere dagli eventuali impicci il proprio pargolo Giuseppe, sottosegretario di Maroni. In effetti Berlusconi, dopo aver dichiarato di usare i mezzi forti per far sgonfiare la protesta, il giorno dopo, ossia a seguito delle dichiarazioni di Cossiga, ha spudoratamente negato di aver mai detto di usare la Polizia contro gli studenti.
Cossiga, come per la vicenda Gladio, ci ha fornito a piccole dosi prove testimoniali di cui sospettavamo da decenni. Spero ch’egli confermi nelle opportune sedi quanto già dichiarato alla stampa. Spero che dica quanto sa su i mandanti delle stragi, unanimemente conosciute come “stragi di Stato” perché architettate da poteri contigui ai palazzi governativi. Se preferirà tacere verrà definitivamente etichettato come quel vetusto Presidente emerito che ogni tanto fa le bizze.
In quanto agli studenti, che stiano attenti, che isolino immediatamente ogni minimo atto di violenza che avvenga spontaneamente o per infiltrazione di nuovi black bloc, questa volta, magari, travestiti da seminaristi. Dopo la manifestazione del prossimo 30 ottobre, qualora il governo non decidesse di recedere dai nefasti provvedimenti presi contro la scuola pubblica, dal momento che neanche il personale della scuola, in particolare gli universitari, non saranno disponibili ad abbassare il capo, la strategia della tensione, a cui i dipartimenti occulti già stanno lavorando alacremente, conoscerà nuove e inattese soluzioni. Attenti, ragazzi!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

CHE VERGOGNA I MASS MEDIA! TRANNE ALCUNI HANNO CENSURATO LA NOTIZIA. PURE I POLITICANTI HANNO FATTO FINTA DI NIENTE. SPERO CHE COSSIGA CI LASCI UN DIARIO IN CUI ABBIA SCRITTO TUTTA LA VERITA'!

Anonimo ha detto...

Cossiga ha fato la sua sparata, i giornali non gli hanno dato ascolto e lui zitto. Che starà meditando?

Anonimo ha detto...

CURZIO MALTESE, UNO DEI PIU' ACUTI GIORNALISTI ITALIANI, E' STATO TESTIMONE DEGLI INFILTRATI DI DESTRA CHE OGGI POMERIGGIO HANNO PICCHIATO I GIOVANI MANIFESTANTI DI PIAZZA NAVONA, COME AL SOLITO CON LA POLIZIA CHE STAVA A GUARDARE. cOSSIGA DOCET.
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